Nella mia vita capitava spesso che , non fidandomi del mio istinto,mi mettessi in testa strane idee del tipo"tizia non è antipatica forse sono io che non l'ho capita",oppure " diamo un'altra possibilità al tal dei tali,pribabilmente sono io che non mi sono posta in modo accogliente"ecc...insomma 1000 scrupol per niente perchè alla fine tizia e tal dei tali si rivela vano per i due campioni di antipatia che credevo.Per fortuna il mio istinto non mi segue in queste mie elucubrazioni mentali e così mi aiuta a capire quando un rapporto è da chiudere.Di solito in cucina me la cavo discretamente ,niente di trascendentale o raffinato,ma dignitoso si,purtroppo questa dignità va a farsi un giro se per uno strano caso di circostanze mi trovo a cucinare per chi non mi va "a pelle"cosa che scoprii già molti anni fa quando conobbi la ragazza del miglior amico del mio allora ragazzo oggi marito.
Era una brunetta bassina e ricciolina, con due occhi grandi e un sorriso falsissimo che mi mise subito a disagio.Subito pensai che questa antipatia fosse dovuta al fatto che invidiavo i suoi ricci,avendo io i capelli lisci come spaghetti,così cercai di ignorare questa sensazione e provai a stabilire un contatto con lei ,con scarso successo.
Un 25 aprile decidemmo di fare una scampagnata in compagnia di amici portandoci dietro dei semplici panini,non so perchè decisi di prepararne alcuni con burro e acciughe.Arrivati a destinazone apparecchiammo,avevo portato una tovaglia a quadrettoni bianchi e gialli e un cesto da pic-nic di atavica memoria ma molto scenico,tutto mi sembrava perfetto.
Arrivò cinquettando la piccola brunetta che cominciò a scuriosare senza ritegno tra i cestini di tutti commentando con gridolini e bava alla bocca tutto ciò che vedeva,in realtà semplici panin imbottiti,con le sue tozze manine toccava ovunque,così innervosita mi proposi di tapparle la bocca offrendole un sandwich,lei scelse quello burro e acciughe e accadde....improvvisamente il sorriso sparì dal suo viso e cominciò a sputare e a emettere grugniti che non sembravano di aprrezzamento ,inviperita si alzò di scatto bevve 2 bicchieri d'acqua prese la sua roba e se ne andò. Tutto accadde così velocemente che noi restammo senza parole,ma poi dopo poco cominciammo a ridere in modo irrefrenabile,mentre lei rossa e furiosa parlando in modo incomprensibile si allontanava trotterellando.Quella mattina al buio avevo estratto dal frigo un burro salato che mio padre aveva portato da un viaggio nel nord europa,inoltre non avevo disliscato la acciughe(solo quelle in quel panino),quindi la poverina aveva addentato voracemente un panino salatissimo e "liscoso".Ridemmo tutto il giorno a ripensare a quell'incidente ,tutti mi "ringraziarono" compreso il suo ormai ex ragazzo . Quella fu la prima volta che si manifestò il mi "dono" ma io non lo capii subito,ebbi altre disavventure ,prima di comprendere che non devo cucinare per chi non mi piace.
Con questo racconto vorrei partecipare al Ciofeca's Day,spero anche di regalare un sorriso a chi lo leggerà,in questo triste momento .
mercoledì 8 aprile 2009
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Un salutino veloce... baci
RispondiEliminaallora sei un polpettina birichina ....che sfizio sto racconto:)))))
RispondiEliminaappena puoi passa da noi che c'è una cosina per te...così ti diventiamo simpatiche e se ci inviti a pranzo a casa tua stiamo al sicuro!!!!!
Ma che carino questo racconto....Continuaci a deliziare con questi tuoi ricordi. In questo momento particolare abbiamo tutti bisogno di sorridere un pò....
RispondiEliminaUn grande abbraccio e una buona Pasqua :)
Antonella
Un racconto davvero divertente....mi sembrava di vederla la ricciolina mentre trotterellava via tutta arrabbiata e con le lische tra i denti!! :0)) l'hai descritta talmente bene che è rimasta antipatica anche a me...e comunque di solito la prima sensazione a pelle è sempre quella giusta!! un abbraccio :0))
RispondiEliminaDivertente il tuo racconto.
RispondiEliminaciao e buona Pasqua.
Stefania